
Bonus Sicurezza 2025: come ottenere la detrazione fiscale per la sicurezza della tua casa
Mettere in sicurezza la propria abitazione non è solo una scelta di buon senso, ma anche un’opportunità per ottenere vantaggi fiscali grazie al Bonus Sicurezza 2025. Questa agevolazione permette di detrarre una percentuale delle spese sostenute per l’installazione di sistemi antieffrazione, allarmi, porte blindate e altre soluzioni finalizzate alla protezione degli immobili da atti illeciti, come furti e aggressioni.
In questa guida completa vedremo chi può beneficiare del Bonus Sicurezza, quali interventi sono coperti, come ottenere la detrazione e quali sono le regole per il bonifico parlante e il pagamento. Inoltre, analizzeremo la possibilità di cumulare il bonus con altre agevolazioni fiscali, come il Bonus Ristrutturazione, per ottimizzare il risparmio.
Se vuoi proteggere la tua casa e, allo stesso tempo, risparmiare sulle spese di installazione, continua a leggere per scoprire tutto ciò che c’è da sapere sul Bonus Sicurezza 2025!
Cos’è il Bonus Sicurezza 2025?
Il Bonus Sicurezza 2025 è un’agevolazione fiscale che consente di ottenere una detrazione fino al 50% sulle spese sostenute per migliorare la sicurezza della propria abitazione. Questo incentivo è stato introdotto per incoraggiare i cittadini ad adottare misure di prevenzione contro furti, aggressioni e altri atti illeciti, contribuendo così a rendere le case più sicure.
La detrazione rientra nell’ambito dell’articolo 16-bis del DPR 917/86, che disciplina gli interventi finalizzati alla tutela degli immobili residenziali. A differenza di altri bonus edilizi, il Bonus Sicurezza non richiede una ristrutturazione edilizia per essere applicato: è sufficiente effettuare interventi che migliorino la protezione dell’immobile.
Tra i lavori ammessi rientrano, ad esempio, l’installazione di sistemi di allarme, impianti di videosorveglianza, porte blindate, grate di sicurezza e altri dispositivi antieffrazione. Il bonus è accessibile sia ai proprietari di immobili che agli inquilini, purché siano loro a sostenere le spese.
Nei prossimi paragrafi vedremo nel dettaglio chi può beneficiare dell’agevolazione, quali interventi sono ammessi e come richiedere il bonus in modo corretto.
Chi può beneficiare del Bonus Sicurezza 2025?
Il Bonus Sicurezza 2025 è accessibile a tutti i soggetti titolari di diritti reali o personali di godimento su un immobile, a condizione che siano loro a sostenere le spese per gli interventi di sicurezza.
Soggetti ammessi alla detrazione
Possono usufruire della detrazione fiscale:
- Proprietari di immobili (sia prime che seconde case);
- Usufruttuari e nudi proprietari;
- Locatari (inquilini) o comodatari, ovvero chi occupa l’immobile in base a un contratto regolarmente registrato;
- Condomini, per interventi sulle parti comuni di edifici residenziali;
- Familari conviventi del proprietario o del detentore dell’immobile, se sostengono direttamente le spese (con bonifico parlante a loro nome);
- Imprenditori individuali, per gli immobili non strumentali all’attività d’impresa.
Tipologie di immobili eleggibili
Gli interventi per la sicurezza devono riguardare esclusivamente immobili a destinazione residenziale situati in Italia. Sono inclusi:
- Abitazioni singole (ville, appartamenti, case indipendenti);
- Unità immobiliari in condominio, sia per le singole unità che per le parti comuni;
- Pertinenze dell’immobile (box, cantine, soffitte) se risultano collegate all’abitazione principale.
Non rientrano nel bonus, invece, gli immobili a uso commerciale, industriale o strumentale all’attività d’impresa.
Per accedere all’agevolazione, è sufficiente che il contribuente indichi la spesa sostenuta nella dichiarazione dei redditi (Modello 730 o Modello Redditi PF), rispettando le regole di pagamento tramite bonifico parlante. Nel prossimo paragrafo analizzeremo nel dettaglio quali interventi possono beneficiare della detrazione fiscale.
Interventi ammissibili per la detrazione
Il Bonus Sicurezza 2025 copre una vasta gamma di interventi mirati alla protezione degli immobili da atti illeciti, come furti, aggressioni e intrusioni. Per poter beneficiare della detrazione fiscale, i lavori devono riguardare il potenziamento o l’installazione di sistemi di sicurezza nell’abitazione.
Quali interventi sono coperti dal Bonus Sicurezza?
Tra le spese ammissibili rientrano:
- Sistemi di allarme e antifurto (con o senza fili);
- Impianti di videosorveglianza, comprese telecamere di sicurezza e registratori digitali;
- Porte blindate e infissi anti-intrusione, inclusi portoni rinforzati e finestre con vetri antisfondamento;
- Grate e inferriate per porte e finestre;
- Serrature, lucchetti, catenacci e spioncini digitali;
- Casseforti a muro e armadi blindati per la protezione di beni di valore;
- Tapparelle metalliche con blocco e dispositivi di sicurezza per serrande e persiane;
- Cancelli e recinzioni perimetrali per la protezione dell’abitazione.
Quali spese NON sono incluse?
Non rientrano nel Bonus Sicurezza 2025:
- Contratti con istituti di vigilanza privata (ad esempio, servizi di sorveglianza armata o teleallarme collegato a una centrale operativa);
- Acquisto di sistemi di sicurezza non installati sull’immobile, come telecamere da interno senza funzione antintrusione;
- Interventi effettuati su immobili a uso commerciale o industriale.
Per accedere alla detrazione è fondamentale che i lavori vengano eseguiti da professionisti qualificati. Per interventi su Roma e provincia, ad esempio, puoi affidarti a noi di Multiuser!
Bonus Sicurezza e Bonus Ristrutturazione: sono cumulabili?
Una delle domande più frequenti riguarda la possibilità di cumulare il Bonus Sicurezza 2025 con il Bonus Ristrutturazione. La risposta è sì, ma con alcune precisazioni importanti.
Quando è possibile cumulare i due bonus?
Il Bonus Sicurezza rientra tra gli interventi di ristrutturazione edilizia previsti dall’art. 16-bis del DPR 917/86, lo stesso riferimento normativo del Bonus Ristrutturazione. Ciò significa che, se i lavori di sicurezza vengono eseguiti nell’ambito di una ristrutturazione edilizia più ampia, è possibile usufruire contemporaneamente delle due agevolazioni per spese diverse.
Per sfruttare entrambi i bonus, bisogna considerare alcune regole fondamentali:
- Spese distinte: le spese per gli interventi di sicurezza devono essere separate da quelle relative alla ristrutturazione dell’immobile.
- Limite di spesa: il Bonus Ristrutturazione prevede una detrazione massima di 96.000€ per unità immobiliare, mentre il Bonus Sicurezza rientra nello stesso tetto massimo.
- Corretta compilazione del bonifico parlante: è fondamentale indicare chiaramente la causale del versamento, specificando se si tratta di un intervento di sicurezza o di ristrutturazione edilizia.
Esempio pratico di cumulabilità:
Immaginiamo un contribuente che effettua una ristrutturazione della propria abitazione per un totale di 50.000€ e decide di installare un sistema di allarme e una porta blindata per ulteriori 10.000€. L’intero importo di 60.000€ rientrerà nella detrazione fiscale del 50%, rispettando il limite massimo di 96.000€.
Quando il Bonus Sicurezza NON è cumulabile?
Se gli interventi di sicurezza vengono realizzati senza una ristrutturazione edilizia in corso, il contribuente può comunque beneficiare del Bonus Sicurezza al 50%, ma senza accedere anche alla detrazione del Bonus Ristrutturazione.
Nel prossimo paragrafo vedremo come ottenere il Bonus Sicurezza e quali sono i passaggi necessari per accedere alla detrazione fiscale.
Procedura per ottenere il Bonus Sicurezza
Per usufruire del Bonus Sicurezza 2025, è necessario seguire una procedura specifica e rispettare alcuni requisiti fondamentali. Anche se non è richiesta la presentazione di una domanda preventiva, bisogna prestare attenzione a modalità di pagamento, documentazione e dichiarazione fiscale.
Passaggi per accedere alla detrazione
Seguendo questi passaggi, è possibile ottenere il rimborso fiscale fino al 50% delle spese sostenute, massimizzando il risparmio e migliorando la sicurezza della propria abitazione:
- Scegliere interventi ammessi. Assicurati che i lavori rientrino tra quelli agevolabili (es. sistemi di allarme, videosorveglianza, porte blindate, grate di sicurezza).
- Affidarsi a professionisti qualificati. L’installazione deve essere eseguita da tecnici specializzati per garantire la conformità dell’impianto e ottenere la certificazione necessaria.
- Effettuare il pagamento con bonifico parlante. L’importo deve essere versato tramite bonifico bancario o postale, contenente:
- Causale del versamento con riferimento all’art. 16-bis del DPR 917/86
- Codice fiscale del beneficiario della detrazione
- Partita IVA o codice fiscale dell’impresa che esegue i lavori
- Conservare la documentazione. Per eventuali controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate, è importante conservare:
- Fatture relative all’acquisto e all’installazione dei dispositivi
- Ricevuta del bonifico parlante
- Eventuali certificazioni di conformità degli impianti
- Indicare la spesa nella dichiarazione dei redditi. La detrazione viene applicata direttamente in dichiarazione dei redditi (Modello 730 o Modello Redditi PF), suddividendo l’importo in 10 rate annuali di pari importo.
Nel prossimo paragrafo vedremo in dettaglio come compilare correttamente il bonifico parlante per non rischiare di perdere la detrazione.
Bonifico Parlante per il Bonus Sicurezza
Uno degli aspetti più importanti per ottenere il Bonus Sicurezza 2025 è il pagamento corretto delle spese sostenute. La normativa prevede infatti che l’importo venga saldato esclusivamente tramite bonifico parlante, un tipo di bonifico specifico per le detrazioni fiscali. Se il pagamento non viene effettuato in modo corretto, si rischia di perdere il diritto alla detrazione.
Cos’è il bonifico parlante e come si compila?
Il bonifico parlante è un bonifico bancario o postale che contiene informazioni precise sulla natura del pagamento. A differenza di un bonifico ordinario, include i riferimenti normativi necessari per dimostrare che la spesa è stata effettuata per un intervento ammesso alla detrazione fiscale.
Nel bonifico parlante devono essere inseriti obbligatoriamente i seguenti dati:
- Causale del versamento, con riferimento alla normativa di detrazione: “Interventi per la sicurezza – detrazione fiscale ai sensi dell’art. 16-bis DPR 917/86”.
- Codice fiscale del beneficiario della detrazione, ovvero la persona che usufruirà del bonus nella dichiarazione dei redditi.
- Codice fiscale o partita IVA dell’impresa che esegue i lavori, cioè il soggetto che riceve il pagamento.
Cosa fare in caso di errore nel bonifico?
Se il bonifico parlante viene compilato in modo errato (ad esempio con una causale incompleta o un dato mancante), è possibile tentare una correzione seguendo una delle seguenti modalità:
- Contattare la banca o l’ufficio postale per verificare se è possibile modificare i dati del bonifico già effettuato.
- Se la modifica non è possibile, potrebbe essere necessario effettuare un nuovo bonifico corretto e chiedere al fornitore il rimborso della somma versata con il bonifico errato.
- In alcuni casi, è possibile fornire una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà che attesti l’errore, ma questa soluzione dipende dalle verifiche dell’Agenzia delle Entrate.
Dove conservare la documentazione del bonifico?
Dopo aver effettuato il pagamento, è fondamentale conservare la ricevuta del bonifico parlante insieme alla fattura e agli altri documenti relativi all’intervento. La ricevuta dovrà essere presentata in caso di controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate o del proprio commercialista al momento della dichiarazione dei redditi.
Seguendo questa procedura in modo accurato, è possibile garantire l’accesso alla detrazione fiscale e beneficiare del rimborso fino al 50% delle spese sostenute per migliorare la sicurezza della propria abitazione.
Scadenze e tempistiche
Per poter usufruire del Bonus Sicurezza 2025, è fondamentale rispettare le scadenze stabilite dalla normativa fiscale. La mancata esecuzione dei lavori entro i termini previsti o il ritardo nella trasmissione della documentazione possono compromettere il diritto alla detrazione.
Gli interventi di sicurezza devono essere completati e pagati entro il 31 dicembre 2025 affinché possano rientrare nella detrazione fiscale prevista per l’anno in corso.
Le date da tenere in considerazione sono:
- Data di esecuzione dei lavori: deve essere compresa entro l’anno solare 2025 per poter accedere al beneficio.
- Data del pagamento: il bonifico parlante deve essere effettuato entro il 31 dicembre 2025, indipendentemente dalla conclusione dei lavori.
- Data della dichiarazione dei redditi: la detrazione sarà applicata nella prima dichiarazione utile successiva all’anno in cui è stato effettuato il pagamento (Modello 730 o Modello Redditi PF 2026).
Se il pagamento non viene effettuato entro il 31 dicembre 2025, si perde il diritto alla detrazione fiscale per quell’anno. In questo caso, le spese sostenute non potranno essere recuperate attraverso il bonus e resteranno interamente a carico del contribuente.
Per evitare problemi, è consigliabile pianificare gli interventi con anticipo e assicurarsi che tutti i documenti siano compilati correttamente e inviati nei tempi previsti.
A chi rivolgersi per l’installazione dei sistemi di sicurezza
Per sfruttare al meglio il Bonus Sicurezza 2025 e garantire una protezione efficace alla propria abitazione, è fondamentale affidarsi a professionisti qualificati in grado di installare impianti certificati e conformi alle normative vigenti.
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